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SpaccapietreNei tempi antichi, e forse ancora oggi, vivevano nei boschi i folletti. Erano creature imprevedibili e spesso dispettose, ma talvolta si dimostravano ben disposte verso gli uomini e ne esaudivano i desideri.

Un giorno, un folletto che se ne andava a spasso per un sentiero di montagna, incontrò uno spaccapietre.

“Ehilà, buon uomo, come va?”

“Come vuoi che vada?”Rispose quello. “Non lo vedi: tutto il santo giorno con la schiena piegata a spaccare pietre, bruciato dal sole e bagnato dalla pioggia e tutto per un misero tozzo di pane. Non è vita questa!

“Potrei aiutarti a cambiarla” disse il folletto. “Esprimimi un desiderio ed io vedrò di accontentarti.”

“Darei un occhio della testa per diventare ricco!”rispose senza esitazione lo spaccapietre.

“Se è questo che vuoi, sarai accontentato”disse il folletto.

E lo spaccapietre diventò un riccone. Abitava in una splendida tenuta di campagna, aveva servitori e bestiame e se la spassava tutto il santo giorno.

Per qualche tempo fu contento,poi cominciò a lamentarsi:

“A che mi serve essere ricco? Mi tocca lo stesso abbassare la testa e obbedire a chi è più forte di me. Ah, se fossi anche potente!”

Ricomparve di nuovo il folletto che gli disse:

“non ti vedo soddisfatto. Ti aiuterò ancora. Dimmi che cosa vuoi”.

“Vorrei diventare imperatore” rispose l’uomo.

“Sarà come desideri”

Fu così che lo spaccapietre divenne imperatore. Si mise a dare ordini a destra e a sinistra e per qualche tempo fu contento. Ma poi attaccò nuovamente a lamentarsi:

“Essere imperatore va bene, ma io domino soltanto sulla terra. Il sole, invece, ha ben altra potenza; illumina, riscalda, domina nel cielo. Vorrei diventare il sole!”

“E sole sarai” assicurò il folletto.

Ma proprio in quel momento, una nuvola di passaggio oscurò il sole e ne offuscò lo splendore.

“ Ah mi sono sbagliato!”sospirò lo spaccapietre. “ la nuvola è più potente del sole.”

E invocò ancora l’aiuto del folletto:

“Fammi diventare nuvola!”

Il folletto cominciava a perdere la pazienza, ma anche questa volta l’accontentò

L’uomo divenne una nuvola, una vaporosa nuvola bianca. Ma mentre veleggiava per il cielo, andò ad infrangersi contro le pareti rocciose di una montagna.

“Folletto, folletto,”invocava piangendo la nuvola “aiutami, te ne prego. Guarda in che stato sono! Tutta a brandelli! La roccia è più potente di me. Vorrei diventare roccia!”

E roccia diventò.

Di li a poco si avvicinò uno spaccapietre che prese a battere con la sua mazza sulla roccia riducendola, colpo dopo colpo, in frantumi.

“Aiuto, folletto, aiuto!” gridò l roccia.” Vedi come sono ridotta? Dunque l’uomo è più potente di me! Ah, se potessi diventare come lui!”

 E fuNei tempi antichi, e forse ancora oggi, vivevano nei boschi i folletti. Erano creature imprevedibili e spesso dispettose, ma talvolta si dimostravano ben disposte verso gli uomini e ne esaudivano i desideri.

Un giorno, un folletto che se ne andava a spasso per un sentiero di montagna, incontrò uno spaccapietre.

“Ehilà, buon uomo, come va?”

“Come vuoi che vada?”Rispose quello. “Non lo vedi: tutto il santo giorno con la schiena piegata a spaccare pietre, bruciato dal sole e bagnato dalla pioggia e tutto per un misero tozzo di pane. Non è vita questa!

“Potrei aiutarti a cambiarla” disse il folletto. “Esprimimi un desiderio ed io vedrò di accontentarti.”

“Darei un occhio della testa per diventare ricco!”rispose senza esitazione lo spaccapietre.

“Se è questo che vuoi, sarai accontentato”disse il folletto.

E lo spaccapietre diventò un riccone. Abitava in una splendida tenuta di campagna, aveva servitori e bestiame e se la spassava tutto il santo giorno.

Per qualche tempo fu contento,poi cominciò a lamentarsi:

“A che mi serve essere ricco? Mi tocca lo stesso abbassare la testa e obbedire a chi è più forte di me. Ah, se fossi anche potente!”

Ricomparve di nuovo il folletto che gli disse:

“non ti vedo soddisfatto. Ti aiuterò ancora. Dimmi che cosa vuoi”.

“Vorrei diventare imperatore” rispose l’uomo.

“Sarà come desideri”

Fu così che lo spaccapietre divenne imperatore. Si mise a dare ordini a destra e a sinistra e per qualche tempo fu contento. Ma poi attaccò nuovamente a lamentarsi:

“Essere imperatore va bene, ma io domino soltanto sulla terra. Il sole, invece, ha ben altra potenza; illumina, riscalda, domina nel cielo. Vorrei diventare il sole!”

“E sole sarai” assicurò il folletto.

Ma proprio in quel momento, una nuvola di passaggio oscurò il sole e ne offuscò lo splendore.

“ Ah mi sono sbagliato!”sospirò lo spaccapietre. “ la nuvola è più potente del sole.”

E invocò ancora l’aiuto del folletto:

“Fammi diventare nuvola!”

Il folletto cominciava a perdere la pazienza, ma anche questa volta l’accontentò

L’uomo divenne una nuvola, una vaporosa nuvola bianca. Ma mentre veleggiava per il cielo, andò ad infrangersi contro le pareti rocciose di una montagna.

“Folletto, folletto,”invocava piangendo la nuvola “aiutami, te ne prego. Guarda in che stato sono! Tutta a brandelli! La roccia è più potente di me. Vorrei diventare roccia!”

E roccia diventò.

Di li a poco si avvicinò uno spaccapietre che prese a battere con la sua mazza sulla roccia riducendola, colpo dopo colpo, in frantumi.

“Aiuto, folletto, aiuto!” gridò l roccia.” Vedi come sono ridotta? Dunque l’uomo è più potente di me! Ah, se potessi diventare come lui!”

 E fu così che quell’uomo incontentabile tornò ad essere di nuovo uno spaccapietre.

Il folletto, invece, badò bene di non farsi più vedere da quelle parti. così che quell’uomo incontentabile tornò ad essere di nuovo uno spaccapietre.

Il folletto, invece, badò bene di non farsi più vedere da quelle parti. 

 


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